venerdì 10 agosto 2012

Gaudì

A due passi dal giardino zoologico, in una zona dove la sera non è difficile parcheggiare c’e’ una discoteca famosa a Roma o meglio c’era tanto tempo fa. Oggi c’e’ la pizzeria Gaudì, una pizzeria che offre specialità sorrentine. Ma andiamo per ordine e cominciamo a raccontare la nostra serata. 

Nonostante la meravigliosa terrazza circondata da fiori e piante che sovrasta il locale, abbiamo deciso di mangiare all’interno, purtroppo a causa dell’aria condizionata sparata troppo violentemente la temperatura interna è sicuramente più fredda della temuta esterna. La sala è ampia e spaziosa, il forno è a vista ed è circondato da lampade in stile arabo, i tavoli sono comodi e spaziosi. In esposizione sulle mensole che arredano le pareti, oltre a passate di pomodoro e libri appare un presepe con Giuseppe , Maria e Gesù ! Il presepe divide il parere dei presenti chi lo considera kitsch ma geniale, chi lo considera kitsch e poco gradevole . 

Ecco che arriva il menù… pagine e pagine di pizze divise tra gourmet, classiche e ripiene, con nomi particolari e creativi .. cominciamo a leggere, ci scambiamo pareri, cerchiamo di capire da dove deriva il nome ma nessuno viene a prendere l’ordinazione ! Maledizione, ci eravamo dimenticati, dobbiamo accendere la luce rossa sopra il nostro tavolo per chiamare i camerieri. 

Iniziamo con due Fritti Gaudì (arancini, crocchette, cotolette fior di latte, pasta cresciuta e patatine). Arrivano velocemente due piatti con molte patate fritte tagliate sottili come chips e 2 pezzi per ogni altro tipo di fritto. Gli arancini risultano un po’ collosi e poco saporiti, le crocchette troppo compatte e le patatine abbondanti e gradevoli.



Dopo poco arrivano le pizze, tra quelle gourmet abbiamo provato la pizza Zero Barra (acciughe barra zero, capperi di Pantelleria, mozzarella di bufale e pomodorini), pizza cacio e pepe (pomodori verde, mozzarella, pepe Sarawak e pecorino) . 
Tra le classiche abbiamo provato Vico Equense / margherita (Pomodoro e mozzarella) e la San Marzano (pomodorini, melanzane, peperoni e broccoli) mentre tra le ripiene una ultimo grido (nduja calabrese e ricotta).



L’impasto di tutte le pizze risultato un po’ duro e faticoso da mangiare anche perchè sono arrivate non ben calde. Sicuramente, nella sua tipicità, dichiaro come la migliore l’Ultimo Grido. Diversa la Cacio e Pepe rispetto a quella che troviamo inaltre pizzerie romane, l’aggiunta del pomodoro rende più dolce il gusto del pecorino romano. Dato che siamo in periodo di pagelle direi in generale soddisfacente il condimento ma sicuramente da migliorare l’impasto. 

Finite le pizze, cominciamo a parlare del più del meno aspettando che qualcuno ci porti via i piatti e ci faccia ordinare il dolce… nessuno arriva e così ci assale un dubbio… forse dobbiamo accendere la luce per farci sparecchiare il tavolo… click la lampadina si accede e arriva il cameriere. 

A questo punto per evitare di accendere di nuovo la luce ordiniamo anche i dolci, una caprese e un babà con fragoline. Entrambi i dolci hanno un sapere tipico di frigo, poco gradevole con la sensazione che i dolci non siano freschissimi. 

Accendiamo ancora la luce per ordinare caffè e conto ! 

E a questo punto spegniamo la luce, anche questa pizzeria è stata fatta, un’altra missione compiuta ! Un’altra esperienza postata….

@Rita

Abbiamo speso 26€ il 12/6/2012

Gaudì
Via Ruggero Giovannelli, 8

giovedì 9 agosto 2012

La Gallina Bianca

Questo giro tappa alla Gallina Bianca, storico locale in zona termini, molto battuto dai turisti grazie alla sua posizione, ma non disdegnato da molti romani ... a questi ultimi consiglio di andare con le due ruote, ma se non si può fare a meno della quattro segnalo che il locale ha una convenzione con un garage nelle vicinanze. 

Il locale è lungo e stretto, con i tavoli molto (troppo) ravvicinati ed i decibel molto alti nel momento di massima affluenza, ma devo dire che è durato poco ed i nostri timpani hanno ringraziato.

Servizio gentile e cortese, messo alla prova quando si è aggiunta last minute una persona ed hanno organizzato un cambio tavolo on the fly senza storcere il naso.

Ci fidiamo del proprietario e gli lasciamo mano libera per l’antipasto, arrivano delle buone bruschette con pomodoro fresco, mozzarella strappata e basilico, poi dei panzerottini di impasto fritto con un colpetto di pomodoro, basilico e parmigiano grattugiato. Lasciati freddare sono ancor più buoni poichè acquistano in croccantezza.



Passiamo alle pizze con l’ortolana (pomodoro, mozzarella, verdure) la migliore grazie alla bontà delle melanzane, delle zucchine e soprattutto del broccoletto. La stracchino (prosciutto di praga, stracchino, rucola, mozzarella) è un po anonima, piatta, sapori troppo tenui che quasi si annullano a vicenda. La margherita doc (pomodoro fresco, mozzarella a fette) è semplice ma ben fatta, la tirolo (pomodoro, mozzarella, funghi, carciofi, speck) ci lascia un po’ perplessi a causa dei carciofini sott’olio che prendono il sopravvento, infine la romana (pomodoro, mozzarella, alici, capperi, olive, origano) che ci delude per l’eccessiva sapidità ed a causa dell’oliva denocciolata tagliata ad anelletti che ci ricorda troppo il barattolino del supermercato.



Non abbiamo parlato ancora dell’impasto, ecco, qui sicuramente rendiamo merito al pizzaiolo, lo stile è quello che va per la maggiore in questo periodo a Roma, leggermente alta ma croccante, molto ben riuscito, compresa la cottura, peccato un uso della materia prima per i condimenti non eccelsa.

Lasciamo mano libera anche per il dolce, ci arriva la classica pizza con la nutella con qualche fiocco di panna (un po’ smontata), nella norma,si conferma buona la base ma è un dolce da turisti o teenager.

Da bere purtroppo solo birra alla spina di tipo industriale.

@Marco

Abbiamo speso 22€ il 29/5/2012

La Gallina Bianca 
Via Antonio Rosmini 5

Il Maggiolino

Nella continua ricerca di nuove esperienze ''pizzaiole'', questa settimana, causa una necessità alimentare di una ''compagna di cordata'', si è fatto un salto verso una nuova traiettoria: la celiachia.

D'istinto verrebbe da pensare:
- ma il celiaco dovrebbe dimenticare la pizza;
- se proprio vuole rischiare, dovrebbe cercare un locale ben attrezzato, con le zone lavoro ben separate;
- un locale che abbia la capacità di proporre cose interessanti e non piccoli ripieghi per una sera diversa, ai diretti interessati;
- che, quanto proposto, sia coinvolgente, gradevole, appetibile.

Morale, il celiaco spesso rinuncia ad unirsi agli amici per una pizza. Sbagliato! In zona Viale Marconi, esattamente in Via Alessandro Cruto, c'è ''Il Maggiolino'', segnalato dal sito regionale per la celiachia, che propone pizze in entrambe le versioni (classica e no glutine).

Ci siamo seduti nella veranda, a ridosso della strada, alla ricerca di un minimo di ventilazione per la calda serata e salvo un eccesso di ''sonorità'', per la tanta gente presente, la seduta ed il servizio sono stati di buon livello.

Ricevuti i menù, nelle due proposte, abbiamo fatto le nostre scelte. Abbiamo iniziato con dei frittini (supplì, polpette di melanzane, filetto di baccalà, e crocchette) che, ad eccezione di qualche imperfezione (cottura del riso, consistenza delle crocchette) riconducibile probabilmente all'artigianalità del prodotto, abbiamo trovato buone. Le pizze scelte sono state: Margherita classica, Farfalla (pomodoro, mozzarella, radicchio e bresaola), La vera Margherita (con la mozzarella a fette), Parmigiana e le due senza glutine, Ortolane.


La struttura delle pizze è ''romana'' ed abbiamo riscontrato che con il raffreddarsi non prendeva note elastiche ne si induriva, diventando difficile da masticare, a dire buon impasto ben lievitato. I sapori che più ci hanno convinto sono stati quelli classici della Margherita e della Parmigiana ed assaggiate le no-glutine, si sono rivelate buone nei sapori e nella consistenza.

Per chiudere, abbiamo preso due porzioni di anguria e due dolci, di produzione interna, il tiramisù e la crema di lamponi e cioccolato, che non ci hanno fatto saltare sulla sedia, ma che considerando l'artigianalità e la voglia di mettere in gioco le proprie capacità produttive, abbiamo apprezzato.

Sei birre, acqua e tre caffè a chiudere il conto che è stato di € 120 per sei persone.

Esprimiamo un giudizio più che positivo ed un grazie per la qualità e l'impegno a far bene su una proposta specifica come la celiachia.

@Paolo

Abbiamo speso 20€ il 26/6/2012

Il Maggiolino
Via Alessandro Cruto, 9