Luogo dell’appuntamento è questa volta il cuore di Testaccio, una piazza che dopo un recente lifting è tornata ad essere il punto di riferimento per tutti gli abitanti del quartiere e i frequentatori delle serate testaccine, che dà il meglio di sé nelle ormai rarissime occasioni in cui la squadra capitolina di calcio riesce a conquistare un trofeo, quando sembra di stare al carnevale di Rio. Ci troviamo in piazza S.M. Liberatrice al numero 44 ed è lì che si trova una delle pizzerie più conosciute e frequentate a Roma.
Ritengo doveroso dare subito qualche informazione a quei pochi che ancora non conoscono Remo a Testaccio.
Prima info: da Remo non si prenota, si lascia il nome e si aspetta di essere chiamati (nel nostro caso era martedì alle 20 e abbiamo aspettato solo 10 minuti, immagino sia un po’ diverso il fine settimana).
Seconda info: da Remo non è proprio consigliabile andare se aveste bisogno di un po’ di privacy perché nella migliore delle ipotesi il vostro vicino di sedia sconosciuto vi sta ad una distanza di 20 cm e se siete con un passeggino e relativo occupante allora fatelo ben presente all’ingresso e incrociate le dita.
Terza info: da Remo si mangia velocemente e si va via (il conto non è necessario chiederlo, si accompagna al caffè) e se avete ancora voglia di fare quattro chiacchiere con gli amici ci sono le panchine fuori, in piazza.
Quarta ed ultima info: se avete voglia di mangiare una più che buona pizza romana in un contesto tipicamente romano, verace e genuino, non costruito ad hoc per turisti in cerca di locali “tipici”, allora, almeno una volta, dovete venire da Remo.
Già perché entrando da Remo si ha la sensazione di essere proiettati in una piece teatrale dove ognuno di noi è inconsapevole comparsa e dove i protagonisti (personale tutto), inconsapevoli anch’essi , mettono in scena ogni sera una commedia dell’arte, recitando a braccio, ma su un canovaccio ormai ben collaudato.
L’uomo all’ingresso ci fa cenno che tocca a noi, ci accomodiamo al nostro tavolo e lì troviamo il foglietto-menù (senza i prezzi che invece sono scritti su una cartellone attaccato al muro in una posizione quasi impossibile) dove scrivere le nostre scelte, passerà subito dopo un solerte cameriere a raccogliere il tutto e in un tempo record arrivano i nostri fritti.
La nostra sensazione è che i fritti vengano preparati periodicamente in gran quantità, visto il notevole flusso di ordinazioni, e così può capitare che se siete fortunati vi arrivano appena cotti o sennò vi potrebbero arrivare non proprio caldissimi: è questa la ragione che ci siamo dati quando abbiamo appurato che i nostri supplì erano tiepidi e nel tavolo accanto qualche minuto dopo caldi e fumanti. Messa da parte le nostre velleità investigative c’è comunque da dire che i chicchi di riso del supplì erano spezzettati e con molti pezzi crudi tanto da avvertire una piccola sensazione granulosa in bocca; le crocchette, quelle che hanno risentito maggiormente del raffreddamento, avevano il condimento interno ridotto, appena tiepido, staccato dalla crosta e quindi poco appetibile; per il resto erano buoni sia il filetto di baccalà che il fiore di zucca, peccando un po’ di untuosità.
Le pizze da noi scelte sono: margherita, con le verdure e Remo (funghi, melanzane e salsiccia). Lo stile è ovviamente quello romano, quindi una pizza sottile e croccante, un po’ bruciacchiata, ben stesa, tiene molto bene anche quando diventa tiepida, senza ammosciarsi. La margherita risulta un classico di riferimento (nello stile ovviamente), nella pizza con le verdure queste sono cotte bene con una certa attenzione alla tradizione (cicorie ripassate in padella al peperoncino) e in giusta quantità e così anche nella pizza Remo, nella norma senza particolare picchi gusto qualitativi.
Per quanto riguarda i dolci la scelta è caduta sul tiramisù e la crostata di ricotta e visciole, entrambi sufficienti per chiudere la cena e portare a casa un buon ricordo della serata. Il conto sembra un po’ elevato se consideriamo la basicità del tavolo e del servizio, ma siamo pur sempre in una pizzeria storica in uno dei luoghi più belli di Testaccio.
@Dario
Abbiamo speso 17€ il 19 Gennaio 2012
Remo a Testaccio
Piazza Santa Maria Liberatrice 44