Scegliere la sede per la serata ‘’pizzaiola’’ sta diventando quasi una sfida, tra gli elementi di ‘’Quelli della pizza’’, lasciando margini di scelta mirata sempre più esili.
Questa settimana, il dito è stato puntato su ‘’Obikà’’, il mozzarella bar che ha sedi in varie città del mondo e che impernia il suo lavoro sulla mozzarella di bufala, proposta in vari modi sul menù.
Questa nuova sede aperta ai Parioli, la terza a Roma dopo Campo de’fiori e zona Prefetti, fa registrare un cambio di tendenza nella proposta gastronomica, la pizza. Questo ha mosso la curiosità a valutare la capacità di una struttura di ‘’estrazione’’ campana, nel realizzare un piatto della tradizione così importante.
Fonte immagine sito web www.obika.it
La prima considerazione fatta è per l’esiguo spazio, capisco il concetto di mozzarella bar, che forse non prevede molti posti, ma la sala si presenta sviluppata in profondità con pochi tavoli, uno attaccato all’altro, sulla destra ed un banco impostato per lo svolgimento del servizio con qualche sgabello per ottimizzare i posti disponibili. Certo con la bella stagione l’esterno offre la possibilità di un buon numero di sedute in aggiunta. Gli arredi in linea con un concept di winebar, con toni scuri e vetro e legno predominanti, sono comunque gradevoli e con una buona illuminazione, ci delude un po’ il fatto di non avere a vista il forno delle pizze, che sono convinto riempia la scena e trasmetta una sensazione di tranquillità.
Ma veniamo alla ragione della serata. Appena seduti ci portano dei piccoli stuzzichini (niente di irrinunciabile), per ingannare l’attesa, i menù e la carta dei vini e delle birre.
Dalla lettura del menù, risalta subito una serie di prodotti gastronomici conosciuti ad affiancare la mozzarella, prosciutto di Parma e San Daniele, mortadella di Prato, alici di Cetara, speck di Sauris e ancora pesto di pomodori secchi, pasta di Gragnano, capperi, caponata, n’duja e quant’altro.
Ma siamo qui per la pizza e quindi andiamo al punto. La scelta è piccola ma intrigante, chiaramente tutta contrassegnata dalla presenza della mozzarella di bufala, ne scegliamo cinque, tutte diverse, per avere un quadro completo: una semplice mozzarella e salsa pomodoro, una con capperi e acciughe di Cetara, una quattro formaggi, una con la n’duja, una con verdure grigliate.
Premesso che, in attesa delle pizze, abbiamo preso una degustazione di mozzarelle (Paestum, Pontina e affumicata), trovando le due classiche buone nel sapore e nella struttura e meno interessante l’affumicata, insieme ad un tagliere di salumi dove, a mio avviso, una eccessiva freschezza nelle stagionature non ce li ha fatti apprezzare in modo particolare, anche se fondamentalmente corretti.
Al riguardo delle pizze va segnalato un impasto forse troppo ‘’biscottato’’ e con una sensazione grassa, al raffreddarsi del quale, le operazioni di taglio e masticazione, diventavano impegnative. Sui condimenti qualche perplessità sulla piccantezza della n’duja (restava solo il bruciore e nessuna sensazione gustativa del salume), sulla scelta dei quattro formaggi (poco incisivo il gusto, soprattutto quello del gorgonzola), la sapidità delle acciughe di Cetara (rafforzate dai capperi e mancanti di carnosità!!), nei canoni le altre due.
Altra situazione che ci ha lasciato perplessi è la mozzarella utilizzata sulle pizze, che non lasciava il segno, visto che su alcune restava particolarmente secca, sottile e senza sapore.
Abbiamo chiuso con tre dolci ‘’fatti in casa’’ come la caprese (troppo asciutta ), il tiramisù (forse un po’ dolce, ma buono) ed una crema di ricotta con uvetta, pinoli e miele (davvero buona).
Da segnalare un servizio attento e gentile,una buona carta dei vini e di birre italiane, un buon caffè e una operazione umanitaria segnalata con trasparenza ed inserita nel conto, apprezzabile.
La considerazione finale è, visto che per servirci le pizze abbiamo aspettato un pochino (ci hanno anche offerto altri stuzzichini) e vista la segnalazione della selezione di farine, la lievitazione di almeno 48 ore, il forno a pietra refrattaria, nonché la mozzarella utilizzata insieme a prodotti di qualità, vogliamo pensare che questa nuova esperienza per Obikà necessiti di un rodaggio e di essere riprovata.
@Paolo
Abbiamo speso 30€ il 22 Novembre 2011
Obikà
Via Guido d'Arezzo, 49
@Paolo
Abbiamo speso 30€ il 22 Novembre 2011
Obikà
Via Guido d'Arezzo, 49
Nessun commento:
Posta un commento