A due passi dal giardino zoologico, in una zona dove la sera non è difficile parcheggiare c’e’ una discoteca famosa a Roma o meglio c’era tanto tempo fa. Oggi c’e’ la pizzeria Gaudì, una pizzeria che offre specialità sorrentine. Ma andiamo per ordine e cominciamo a raccontare la nostra serata.
Nonostante la meravigliosa terrazza circondata da fiori e piante che sovrasta il locale, abbiamo deciso di mangiare all’interno, purtroppo a causa dell’aria condizionata sparata troppo violentemente la temperatura interna è sicuramente più fredda della temuta esterna. La sala è ampia e spaziosa, il forno è a vista ed è circondato da lampade in stile arabo, i tavoli sono comodi e spaziosi. In esposizione sulle mensole che arredano le pareti, oltre a passate di pomodoro e libri appare un presepe con Giuseppe , Maria e Gesù ! Il presepe divide il parere dei presenti chi lo considera kitsch ma geniale, chi lo considera kitsch e poco gradevole .
Ecco che arriva il menù… pagine e pagine di pizze divise tra gourmet, classiche e ripiene, con nomi particolari e creativi .. cominciamo a leggere, ci scambiamo pareri, cerchiamo di capire da dove deriva il nome ma nessuno viene a prendere l’ordinazione ! Maledizione, ci eravamo dimenticati, dobbiamo accendere la luce rossa sopra il nostro tavolo per chiamare i camerieri.
Iniziamo con due Fritti Gaudì (arancini, crocchette, cotolette fior di latte, pasta cresciuta e patatine). Arrivano velocemente due piatti con molte patate fritte tagliate sottili come chips e 2 pezzi per ogni altro tipo di fritto. Gli arancini risultano un po’ collosi e poco saporiti, le crocchette troppo compatte e le patatine abbondanti e gradevoli.
Dopo poco arrivano le pizze, tra quelle gourmet abbiamo provato la pizza Zero Barra (acciughe barra zero, capperi di Pantelleria, mozzarella di bufale e pomodorini), pizza cacio e pepe (pomodori verde, mozzarella, pepe Sarawak e pecorino) .
Tra le classiche abbiamo provato Vico Equense / margherita (Pomodoro e mozzarella) e la San Marzano (pomodorini, melanzane, peperoni e broccoli) mentre tra le ripiene una ultimo grido (nduja calabrese e ricotta).
L’impasto di tutte le pizze risultato un po’ duro e faticoso da mangiare anche perchè sono arrivate non ben calde. Sicuramente, nella sua tipicità, dichiaro come la migliore l’Ultimo Grido. Diversa la Cacio e Pepe rispetto a quella che troviamo inaltre pizzerie romane, l’aggiunta del pomodoro rende più dolce il gusto del pecorino romano. Dato che siamo in periodo di pagelle direi in generale soddisfacente il condimento ma sicuramente da migliorare l’impasto.
Finite le pizze, cominciamo a parlare del più del meno aspettando che qualcuno ci porti via i piatti e ci faccia ordinare il dolce… nessuno arriva e così ci assale un dubbio… forse dobbiamo accendere la luce per farci sparecchiare il tavolo… click la lampadina si accede e arriva il cameriere.
A questo punto per evitare di accendere di nuovo la luce ordiniamo anche i dolci, una caprese e un babà con fragoline. Entrambi i dolci hanno un sapere tipico di frigo, poco gradevole con la sensazione che i dolci non siano freschissimi.
Accendiamo ancora la luce per ordinare caffè e conto !
E a questo punto spegniamo la luce, anche questa pizzeria è stata fatta, un’altra missione compiuta ! Un’altra esperienza postata….
@Rita
Abbiamo speso 26€ il 12/6/2012
Gaudì
Via Ruggero Giovannelli, 8